“IN CALABRIA NON C’E’ LIBERTA’.
Dei mali calabresi avevamo scritto solo pochi giorni addietro consapevoli che la lotta al “vero” male della Calabria , ormai dell’Italia, non lo si sconfigge solo attraverso l’impegno della Magistratura , delle Forze dell’Ordine - molte spesso lasciati isolati quando non si arriva a ridurne i mezzi finanziari , la possibilità delle intercettazioni , o si introducono le prescrizioni ed ogni altra normativa che rende difficile ogni azione di prevenzione -. Sempre più attuali appaiono oggi le riflessioni di un caro ed indimenticabile maestro-amico: Nicola Zitara : …. “ ormai qualunque diritto è trattato come un non-diritto ,qualunque interesse legittimo diventa legittimo soltanto se riceve una qualche benedizione, e qualunque situazione amministrativa è costruita rispettando la forma giuridica e rifiutando la sostanza normativa.Siamo di fronte ad una autentica collocazione di “classe”, nella quale la “ classe corrotta” esercita il controllo della società locale, in nome proprio e per conto della parte dominante de Paese. La norma tradizionale consistente nel rispetto delle regole è rovesciata nella nuova norma, secondo cui chi rispetta le regole finisce con il creare delle difficoltà all’intera collettività. Colui che si richiama alla legalità formale rompe il sistema e viene rifiutato come estraneo. Cioè il mutualismo di villaggio si è spento ed il mutualismo corrotto ne ha preso il posto. Diversamente dal passato . la cosca politica attuale non è esclusiva, ma espansiva, in quanto è rivolta a raccogliere il consenso che deve rifluire verso i centri del sistema dominante.” Alla dott.ssa Lanzetta , sindaco di Monasterace di Calabria, perverranno infiniti messaggi di solidarietà soprattutto dalla classe politica , da quella classe politica ormai assurta a “ coccodrillo dal pianto facile “ che avrebbe la possibilità di intervenire legislativamente perché è dalla loro possibilità legislativa che può essere combattuta ogni forma di criminalità specie quella dei “ colletti bianchi “ che è origine e causa d’ogni forma di illegalità e che rappresenta il vero collante della corruzione collaborativa. E’ la politica che avrebbe i veri mezzi per combattere la “ mafia “ ed ogni forma di corruzione ma è la politica che sembra essere diventata sorda, muta e cieca ad un “problema “ che potrebbe essere combattuto e vinto solo se ne avesse la “ Volontà”. Le prossime elezioni amministrative possono rappresentare la “cartina di tornasole”. Ma io non ci spero !
Sergio Scarpino |
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